Itinerari in barca Costa Azzurra

La Costa Azzurra, dove il blu del Mediterraneo incontra il glamour, l’eleganza ed il bien vivre

“Viaggio col sole che mi sta guidando
e questa strada che disegna un twist
respirerò a Monaco
canzoni che risuonano…”


Così duettano Caro Emerald e Giuliano Palma in Vivere Riviera Life, una canzone che ben concentra lo spirito della leggendaria Côte d’Azur, capace di fugare le malinconie metropolitane della giungla di cemento e regalare spensieratezza e orizzonti cristallini solcati dal iconiche vele bianche.
Nel 1888 l’autore Stéphen Liégeard battezzò la riviera mediterranea francese “Côte d’Azur”, Costa Azzurra, e da quel momento in poi il nome è diventato sinonimo di glamour e bien vivre.

Il tratto di litorale da Saint-Tropez al confine italo-francese è una delle più celebri destinazioni balneari del pianeta, cadenzata dalla collana di promontori vestiti di pini marittimi e macchia mediterranea che ispirarono Marc Chagall per i suoi dipinti sulle cabane. E chi ormeggia in una delle pittoresche calette viene avvolto dal profumo di bacche di ginepro, cespugli di lavanda e rosmarino, ma anche dal “profumo di celebrità” che emana la Riviera francese, di gran moda già nell’Ottocento. Bisogna infatti dire grazie ai reali che vi svernavano e alle dive dell’alta società per i sontuosi palazzi simili a meringhe, per i teatri opulenti, i casinò e le godibilissime promenades marittime che caratterizzano il litorale. Il jet-set mondiale frequenta tuttora gli hotel di lusso, le spiagge chic, i lounge-bar di design, le ville Belle Époque.

E gli yacht più belli del mondo sono spesso ormeggiati negli attrezzatissimi marina o nelle baie più pittoresche. Tutti hanno il sogno di vivere la “Riviera Life”: sorseggiare un cocktail sulla Z Plage di Cannes al tramonto, coi capelli scompigliati dal birichino Mistral, fare una passeggiata sulla Promenade des Anglais di Nizza, gustare una bouillabaisse in un bistro marsigliese. E poi navigare tra i calanchi di granito rosso del Massif de l’Esterel, gettare l’ancora nelle acque cristalline delle Îles des Lérins, attraccare nella “cartolina” a colori pastello del Vieux Port di Saint Tropez (dove gli yacht extralusso hanno eclissato già da tempo i gozzi dei pescatori), trascorrere una serata al casinò di Monte Carlo. Anche la costa ad ovest di Saint-Tropez, che arriva fino alle candide Calanques de Cassis e a Marsiglia, è ricca di bellezze e vanta pure l’idilliaco arcipelago delle Îles de Hyeres, composto dall’ Île de Porquerolles, l’Île de Port-Cros e l’Île du Levant.

Da Mentone a Saint-Tropez.

Per scoprire la Costa Azzurra del mito partiamo da Mentone, la cittadina a picco sul mare che sorge subito dopo il confine italo-francese. Da qui cominceremo a navigare verso ovest. Con il suo clima mite, la cascata di case color pastello, i vicoletti ombreggiati, i ristorantini di pesce, lo scenografico porticciolo, è una delle località più attraenti della Riviera francese, e anche quella che si è salvata meglio dalla speculazione edilizia. Belle spiagge di ciottoli orlano la Baie du Soleil, che offre numerose attrazioni storiche e architettoniche, parchi, musei (come quello dedicato all’eclettico artista e regista Jean Cocteau, ospitato in un edificio futuristico) e splendide chiese, come la spettacolare basilica di Saint-Michel Archange. Il Giardino Fontana Rosa, realizzato negli anni ’20 da Blasco Ibañez, è invece un perfetto esempio di sinergia fra natura e arte. Roquebrune-Cap-Martin è un pittoresco borgo medievale a picco sul mare, da sempre una delle mete preferite di artisti e aristocratici, che qui vi si rifugiavano per trovare ispirazione o per rilassarsi e godere delle bellezze naturali del posto.

Inoltre è una tappa obbligata per gli amanti del Movimento Moderno, infatti il grande architetto Le Corbusier vi costruì il cabanon: una manciata di metri quadrati destinati a lasciare il segno nella storia dell’architettura e del design d’interni.
Doppiato il Point du Cap Martin, la bianca Plage du Larvotto annuncia il Principato di Monaco, playground dei ricchi e famosi, con il porto stipato di yacht spettacolari, la sua “foresta” di grattacieli, i casino, il giardino giapponese della Principessa Grace e le boutique di grandi firme. A fare da contraltare alla parte moderna c’è Monaco-Ville, detta anche La Rocher, dove si trova il palazzo del Principe Alberto II, una pittoresca cittadina medievale, attraversata da vicoletti e strade pedonali, che offre varie attrazioni, come la Cattedrale, costruita nel 1875, il Municipio e i giardini di Saint Martin. Gli amanti del mare non possono perdere il Musée Oceanographique e l’Acquario, dove si possono ammirare le meraviglie sottomarine del nostro Pianeta Blu. In ben novanta piscine nuotano rarissime specie di pesci dalle forme e dai colori magnifici che provengono da tutti i mari: dal Mediterraneo agli oceani tropicali. Dopo Cap d’Ail si naviga davanti a un tratto di costa fortunatamente meno antropizzato, con le piacevoli baie di Plage Maia e Plage d’ Èze-sur-Mer.

Ed ecco Beaulieu-sur-Mer, nota per la sua architettura Belle Epoque e per la sua posizione spettacolare, su scogliere che si innalzano repentinamente dal Mediterraneo a est della città. Ci sono anche belle spiagge (come Plage Petit Afrique) e una storica villa-museo che la rendono una delle destinazioni più attraenti della Costa Azzurra. Beaulieu funge anche da accesso all’idilliaco Cap-Ferrat, una penisola boscosa a sud della città, ricca di ville di miliardari.
Oltrepassata Saint-Jean-Cap-Ferrat, col suo minuscolo marina, e la Plage Paloma, si circumnaviga il primo “peduncolo” del promontorio di Cap Ferrat e la Pointe du Colombier, per scoprire due baie gemelle: Anse des Fossettes e Anse des Fossés. Costeggiando il promontorio punteggiato di favolose ville immerse nel verde odoroso degli eucalipti, oltrepassiamo il faro di Cap Ferrat, penetrando nell’ampia e protettiva rada di Villefranche-sur-Mer. Accucciato sopra un porto idilliaco, questo pittoresco villaggio domina la penisola di Cap Ferrat con un’imponente cittadella e, grazie alla sua profonda insenatura, è anche un importante scalo per le navi da crociera. Il centro storico trecentesco è piacevole da esplorare, con le sue stradine dai nomi suggestivi interrotte da scalinate tortuose e bei panorami sul mare. Soprattutto in bassa stagione, Villefranche offre una piacevolissima “vibe” di piccola città mediterranea. Da visitare Villa Ephrussi de Rothschild, una straordinaria costruzione Belle Époque voluta dalla baronessa Béatrice Ephrussi de Rothschild nel 1912. Gli interni sono abbelliti da mobili Luigi XVI, porcellane di Sèvres e dipinti Fragonard. Dal suo balcone, nove deliziosi giardini a tema (spagnolo, giapponese, fiorentino, di pietra, di cactus, di rose e di francese) danno l’impressione di formare il ponte di una nave. Le fontane zampillano al ritmo della musica classica e la vista sul mare è strepitosa.
Ed ecco che, doppiato il Cap de Nice, ci troviamo a navigare nella leggendaria Baie des Anges. Una delle più belle città costiere del mondo, Nizza ha una “personalità” molto solare e si gode la sua splendida posizione sul Mediterraneo, offrendo un lifestyle unico in Francia, grazie al mix di clima ottimo (con temperature miti anche d’inverno), spiagge stupende (bagnate da un mare azzurro e cristallino), una promenade marittima splendida, un centro storico delizioso e una vivace street-life. Per non parlare poi dell’opulenza architettonica Belle Époque ,incarnata dal celeberrimo Hôtel Negresco, il simbolo forse più noto della Costa Azzurra sin dai primi del Novecento, con quella sua cupola rosa che sembra il seno prosperoso di una bella donna. Fu costruito per attirare i clienti più facoltosi della cosiddetta cafè society del tempo. Il labirintico centro storico di Nizza è la parte più gioiosa e al mattino pullula di acquirenti che frugano tra le bancarelle del mercato di Cours Saleya. Nel pomeriggio si possono visitare il meraviglioso Musée National Marc Chagall e il Musée Matisse di Cimiez, poi gustare un gelato, passeggiando lungo i suggestivi vicoli stipati di boutique e ammirando la superba eredità barocca. Dopo il tramonto, i bar, i pub e i ristoranti di Vieux Nice attirano una folla spensierata.
Una foresta di alberi ondeggia lievemente nel porto di Antibes, l’incantevole borgo marinaro che, coi bastioni del XVI secolo e le stradine fiorite, in passato ha stregato innumerevoli scrittori e artisti: da Graham Greene a Pablo Picasso, cui è dedicato pure un museo che raccoglie dipinti, litografie, disegni e ceramiche che lui creò qui nel 1946. Oggi la città nuova ha esteso le sue grinfie di cemento verso l’entroterra, ma dal mare si gode ancora della migliore prospettiva sul centro storico, e si possono osservare le Alpi che si ergono sopra il frizzante Mediterraneo.
La vicina Juan-les-Pins, a sud-ovest di Antibes, fu la casa di Francis Scott Fitzgerald, che visse qui con la moglie Zelda e la figlia Scottie nel 1926-27.
In estate il lungomare attira una gran folla di bagnanti, ma in inverno è un luogo tranquillo, coi locali che giocano a pétanque (le bocce, passatempo preferito nel Midi francese) sotto i pini nel Jardin de la Pinède.
Avvicinandosi a Cannes, si è talmente suggestionati dalla sua fama di città del cinema, che sembra quasi di vedere i flash dei fotografi mitragliare le star di Hollywood sul red carpet. Ma anche se non si viene qui a maggio, durante il Festival del Cinema, quando diventa l’ombelico del mondo cinematografico e raggiunge l’apice del glamour, Cannes conserva sempre un’aura speciale, perché le celebrity la frequentano tutto l’anno.
In spiaggia si vedono donne bellissime fasciate da bikini firmati, per il cocktail si frequentano i bar di design, per lo shopping si va nelle boutique di alta moda. In rada attraccano yacht stellari e dopo un po’ non si fa più caso neppure alle Ferrari e alle Porsche che rombano sul Boulevard de la Croisette. È comunque piacevolissimo fare una passeggiata su questa famosissima promenade bordata da palazzi Art Déco, da cui si godono bei panorami sulla Baie de Cannes e sul vicino Massif de l’Estérel.
Da provare, almeno una volta, una delle spiagge da vip, come la super elegante Z Plage, il beach club dell’Hotel Martinez (da prenotare con largo anticipo).
Invece per un tramonto spettacolare (con vista anche sulle rocce vermiglie dell’Esterel) c’è la Plage du Midi, ad ovest del Vieux Port.
Proprio di fronte a Cannes affiorano le Îles de Lérins: Île Ste-Marguerite e Île St-Honorat. Minuscole e senza traffico, sono oasi di pace e tranquillità, un mondo lontano dal caos e dalla frenesia della Riviera.
L’Île Saint-Honorat è nota per la sua abbazia cistercense, i cui monaci coltivano ancora i vigneti dell’isola. All’estremità meridionale si trovano le rovine di un precedente monastero fortificato risalente all’XI secolo, costruito per respingere gli attacchi dei pirati. Si può vagare sui sentieri fra i pini d’Aleppo, gli ulivi, i vigneti, le sette cappelle e le due fornaci napoleoniche di fine Settecento, un tempo utilizzate per riscaldare le palle di cannone. Bello sbarcare sull’Île Ste-Marguerite per un pic-nic in spiaggia e farsi avvolgere dal profumo di eucalipti e pini.
L’isola ospita il Fort Royal, un bastione del XVII secolo, che un tempo fungeva da prigione, dove fu rinchiuso pure il famoso Uomo con la Maschera di Ferro. Il Museo Marittimo offre un piccolo acquario incentrato sulla fauna e la flora mediterranee, oltre a uno spaccato della storia del territorio, dall’eredità greco-romana ai reperti dei numerosi naufragi. Una passeggiata alla punta occidentale permette di scoprire un bunker tedesco della Seconda Guerra Mondiale e l’Étang du Batéguier, una zona umida ricca di avifauna.
Continuando la navigazione verso occidente, lasciata Cannes si veleggia davanti al pittoresco porticciolo di Théoule-sur-Mer, dove spicca un piccolo faro e un fiabesco castello di pietra rossa. Da qui inizia uno dei tratti di costa più spettacolari di Francia, il Massif de l’Esterel, un massiccio montuoso di rocce scarlatte che si tuffano in un mare di cristallo azzurro, creando scenografiche baie, calanques e spiagge di sabbia o ciottoli color rame. Se il Mistral è clemente, l’Esterel diventa un vero paradiso per velisti, che possono divertirsi al largo e poi ormeggiare nelle calette del Massif, tutte ben ridossate dall’onnipresente vento di nordovest. Fra le più scenografiche: la Plage d’Abel Baliff, la Calanque du Maubois, la Calanque d’Aurelle, la Calanque du Petit Caneiret. A Cap Roux c’è una spiaggia nudista, mentre Agay, nella sua profonda baia a ferro di cavallo, offre un grande arenile sabbioso e un comodissimo riparo anche dai venti di grecale, tramontana e ponente.
Lasciato l’Esterel, Saint-Raphaël offre un porto moderno e ben attrezzato ed è molto più economica di Cannes. La cittadina divenne luogo di ritrovo dell’Era del Jazz negli anni Venti e Trenta, ma purtroppo in tempi più recenti la smodata espansione urbana ne ha in parte rovinato l’appeal.
L’adiacente Fréjus, fondata da Giulio Cesare, fu un importante porto militare della Gallia e conserva alcune rovine romane, come l’acquedotto, il foro e l’anfiteatro. Molto carino il marina, corredato da bei negozi e da una piacevole zona pedonale arricchita da attività culturali e ricreative. Da qui comincia un litorale molto antropizzato orlato da arenili di sabbia dorata bagnata da acque turchesi, come la Plage de Fréjus, la Plage de Saint-Aygulf, la Plage de Gaillard.
Doppiato il Cap des Issambres e navigando verso sudovest, si raggiungono altre lunghe mezzelune di sabbia bionda (Plage des Éléphants, Plage de Sainte-Maxime, Plage de la Croisette) che preannunciano il Golfe de Saint-Tropez, una profonda insenatura a “U” aperta a nordest. Il golfo è spalleggiato dalle montagne del Massif des Maures, una catena di cime che increspano il paesaggio marittimo,
coperte da fitti boschi di pini, castagni e querce da sughero. Agli antichi paesini provenzali che sorgono nell’entroterra, fanno da contraltare i colorati borghi marinari (come Sainte Maxime, Port Grimaud, Saint Tropez), le cale rocciose e le belle spiagge che orlano le rive del massiccio montuoso.
Il suggestivo villaggio medievale di Grimaud è arroccato sulle pendici ricoperte di boschi di querce e faggi del Massif des Maures ed è circondato da vigneti e uliveti. A sette chilometri di distanza, sul mare, si trova Port Grimaud, la cosiddetta “Venezia Provenzale”. Negli anni Sessanta era una palude piena di zanzare, oggi è un luogo pittoresco con case coloratissime, canali, ponti, stradine acciottolate e una bella piazzetta dove si tiene il mercatino settimanale. Il moderno porto turistico offre ben dodici chilometri di banchine. La bomba sexy Brigitte Bardot sbarcò a Saint-Tropez negli anni ’50 per recitare in Et Dieu Créa la Femme (E Dio creò la donna, 1956) e dall’oggi al domani il tranquillo villaggio di pescatori (amato fino ad allora solo dai pittori del primo Novecento) si convertì nella meta preferita del jet-set. D’estate è invasa da decine di migliaia di turisti, ma ancor oggi, in bassa stagione, si può godere della Saint-Tropez autentica che incantò Guy de Maupassant (1850–1893). Si può girovagare per le stradine acciottolate dell’antico quartiere di pescatori di La Ponche, sorseggiare un pastis (tipico liquore all’anice) in un caffè di Place des Lices, guardare giovani e anziani giocare a pétanque sotto i platani, attraccare davanti a spiagge solitarie o camminare lungo lo scenografico sentiero costiero.
A ottobre, poi, ci sono le Voiles de Saint-Tropez, le regate storiche che vedono come protagoniste le più belle barche a vela d’epoca del mondo. Uno spettacolo magico!
Saint-Tropez si trova sulla costa settentrionale della penisola omonima, che s’incunea nel Mediterraneo tra il Golfe de Saint-Tropez e la Baie de Cavalaire. Le sabbie dorate della spiaggia più chic di Francia, Plage de Pampelonne, che si estende per circa nove chilometri, costeggiano il lato orientale della penisola. Qui si può “assaggiare” la leggendaria scena balneare tropezienne, che ruota attorno a beach club e ristoranti sul mare, ognuno con il proprio stile. Mitico il Nikki Beach, famoso per i veri e propri “baccanali” e preferito dalle celebrità che vogliono essere notate. Moorea Plage è ideale per fare due chiacchiere e giocare a backgammon. Le Club 55 (frequentato dai vip che preferiscono restare in incognito) è il lido più longevo di Pampelonne ed era in origine la mensa della troupe durante le riprese di E Dio creò la Donna. Plage de Tahiti, invece, è la famosa spiaggia per nudisti.
A sud di Saint-Tropez le ordinate geometrie dei vigneti sono attraversate da tranquille stradine rurali punteggiate da ville con piscine, castelli e bastides (case di campagna) in pietra. Le spiagge sono meno mondane, ma altrettanto belle: Plage de Gigaro, Plage du Brouis, Plage du Débarquement. Nell’entroterra, sorgono i fioriti villaggi collinari di Gassin e Ramatuelle, che davvero valgono una visita.
La parte meridionale della penisola di Saint-Tropez è molto più selvaggia del suo versante settentrionale, e veleggiando si oltrepassano piccoli capi (come Cap Camarat, Cap Taillat, Cap Lardier) e belle calette di sabbia immacolata, accarezzate da un’acqua turchesissima, come il Cirque de la Douane, la Plage Ranc (molto frequentata dai diportisti), la Plage du Brouis.

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Da Saint-Tropez a Marsiglia.

Tra La Croix-Valmer a Le Lavandou si naviga davanti alla costa del dipartimento del Var, orlata da spiagge sabbiose ideali per nuotare, prendere il sole e fare windsurf.

A qualche chilometro nell’entroterra sorge Bormes-les-Mimosas pittoresco villaggio del XII secolo, in estate rallegrato dal fuchsia delle bouganville e dal giallo delle mimose in inverno. È piacevolissimo perdersi fra le sue stradine lastricate fiancheggiate da gallerie d’arte e boutique di prodotti provenzali, in primis la profumatissima lavanda. Conosciuta come la città dei delfini e delle balene, Le Lavandou vanta ben dodici spiagge lungo i suoi dodici chilometri di costa: le acque basse e calme di Plage de Aiuguebelle sono ideali per le famiglie, mentre i surfisti frequentano Plage de Saint-Clair. La Fossette è un punto di ritrovo per gli amanti della canoa e del kayak e la piccolo insenatura di Plage du Cap Nègre attira chi desidera tranquillità.


Al largo di Hyeres e della Penisola di Giens emerge l’arcipelago di Hyeres (vedi sotto), un vero eden per le vacanze in barca.

Immediatamente a ovest di Hyères, Cap de Carqueiranne è un tratto di promontorio in parte boscoso, attraversato da uno scenografico sentiero costiero. All’ingresso della Baie de la Garonne si trova il delizioso porticciolo di pescherecci di Oursinières.
Oltrepassata la poco affascinante città di Tolone, si raggiunge Sanary-sur-Mer. Pittoresco come una cartolina, questo borghetto marinaro regala momenti magici a chi lo visita. È bello osservare i pescatori che scaricano il pescato sulla banchina, ammirare le coloratissime barche da pesca tradizionali da uno dei caffè sul lungomare, oppure curiosare fra le bancarelle del mercato provenzale, traboccanti di prodotti tipici, dal miele di lavanda alle saucisson (salsicce), dai formaggi di capra ai vini Côtes du Rhône, dalle solari stoffe a disegnini indienne ai saponi di Marsiglia.

La costa ad est di Marsiglia è scolpita in scoscesi promontori calcarei – detti Calanques – che si ergono come torri dalle acque blu lapislazzuli del Mediterraneo. Questo tratto di litorale, lungo una ventina di chilometri, è parco nazionale al suo interno sono compresi trentuno ecosistemi terrestri e quattordici marini, per un totale di ben centottanta specie animali protette. È un vero eden di sentieri escursionistici, baie segrete e spiagge immacolate. Molte delle ventisei insenature possono essere raggiunte solo in barca o kayak.
Navigando da La Ciotat, la porta d’accesso alle calanques è Cassis. Il fascino di questo villaggio di pescatori, dove le casette che si affacciano sul porticciolo hanno i colori dei sorbetti, non è stato intaccato in modo irreparabile dalla sua grande popolarità, nonostante oggi sia pieno di bistro alla moda, bar e boutique. Ad est l’alto sperone roccioso è sormontato da un castello del XIV secolo, mentre la campagna circostante è punteggiata di vigneti e cantine che producono rinomati bianchi e rosé. La Calanque de Port-Miou è un profondissimo fiordo e custodisce un marina turistico che ha preso il posto di quello che un tempo era un vero e proprio porto naturale per i pescatori. La Calanque de Port Pin prende il suo nome dagli ombrosi pini d’Aleppo che donano una piacevole frescura in estate. La spiaggetta di sabbia bianca e ciottoli è ideale per le famiglia perché il fondale digrada dolcemente.
La Calanque d’En Vau è forse la più bella delle insenature del parco, e anche la più difficile da raggiungere via terra, quindi generalmente resta appannaggio di chi ci arriva via mare. È stretta tra due ripide scogliere e si affaccia su un’acqua che incanta con le sue incredibili sfumature che spaziano dal turchese, al blu al verde. La Calanque de Sugiton ha due spiagge di ciottoli, spesso affollate data la vicinanza a Marsiglia, però lo scenario è molto suggestivo grazie anche all’isoletta al centro della baia, una location molto gettonata per i tuffi. Oltretutto la spiaggia di ciottoli è ben protetta dalle raffiche del temibile Maestrale. La Calanque de Morgiou un tempo era un villaggio di pescatori e ancora oggi custodisce un porticciolo con qualche caffè e ristorante. Da non prdere una nuotata nella Grotte Bleu, una delle più suggestive cavità semisommerse della zona. L’accesso è a nuoto, ma col mare calmo alcuni vi si avventurano persino in canoa. L’ideale è andarci dalla mattina fino alle prime ore del pomeriggio, quando l’anfratto è ben illuminato dai raggi del sole, che creano magici riflessi azzurrognoli.
La Calanque De Sormiou è una delle più frequentate, perché è la più vicina al centro di Marsiglia, ma è anche la più ampia e offre una magnifica spiaggia di ciottoli lunga ben sessanta metri.
Città fra le più etnicamente diverse della Francia, la ruvida Marsiglia è diventata una destinazione molto trendy. Ha un’elettrizzante vitalità, una forte influenza magrebina e l’orgoglio di una città marinara di lungo corso, cui si è aggiunta in tempi più recenti una ricca scena culturale e artistica. Sarete catturati dall’atmosfera del Vieux Port, il vecchio porto, stipato di barche a vela e ristorantini dove gustare l’autentica bouillabaisse. La tipica zuppa di pesce marsigliese si serve in due parti: la brodosa soupe de poisson (con pomodoro, zafferano e finocchio) arriva in una ciotola, mentre i filetti di pesce spinati sono presentati su un vassoio. Come accompagnamento vengono portati dei crostini, la rouille (una maionese con aglio e peperoncino) e del formaggio grattugiato, di solito Gruyère. Marsiglia offre pure una frizzante nightlife e una serie di musei, tra cui il fantastico MuCEM, ovvero il Musée des Civilizations de l’Europe e de la Méditerranée, ormai divenuto l’icona della Marsiglia moderna. È collegato da una vertiginosa passerella al duecentesco Fort St-Jean, e regala viste stupende del Vieux Port e del mare. Da esplorare pure il quartiere République, con coi suoi negozi alla moda e gli edifici di stampo haussmanniano, e la zona della Joliette, incentrata sulla famosa cattedrale Notre Dame de la Major.

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Le Îles d’Or, le splendide isole di Hyeres.

La leggenda narra che in un tempo lontano lontano viveva nei pressi di Hyères un principe di nome Oldanus, che aveva quattro figlie bellissime e impavide, tutte abili nuotatrici.
Un giorno le fanciulle si spinsero al largo e, prima che potessero rientrare a riva, furono avvicinate da una nave pirata. Il padre, che stava assistendo terrorizzato alla scena, pregò gli dei affinché le salvassero. E fu così che i numi pietrificarono le principesse pochi istanti prima che i brutti ceffi le catturassero, trasformandole nelle tre magnifiche Îles d’Or, ovvero le Îles d’Hyères: Porquerolles, Port-Cros e l’Île du Levant. La figlia più giovane fu tramutata invece nella penisola di Giens, sul continente, proprio mentre allungava le braccia per raggiungere il padre.
Una leggenda così poetica e drammatica fa da cornice a un luogo miracolosamente incontaminato a una manciata di miglia dalla mondanità della Costa Azzurra. godersi il sole sul deck di prua, ascoltando i concerti indiavolati delle cicale e il fruscio del vento nelle sartìe.

Le tre isole, che fanno parte del Parco Nazionale di Port-Cros, sono vestite dal classico paesaggio mediterraneo e massaggiate da un mare azzurrissimo e limpido. Il paesaggio alterna vertiginose coste rocciose a spiagge deserte di sabbia fine e bianca, monti aguzzi tappezzati di abeti e lecci a lussureggianti insenature bordate da palme e macchia mediterranea.
È il luogo ideale per chi ama il vento e l’adrenalina. Una crociera a vela nelle Îles d’Or regala nuotate e snorkeling in cale protette dalle acque calme e limpide, passeggiate a piedi o in bicicletta su sentieri attrezzati, ma anche esperienze inconsuete. L’Île du Levant, ad esempio, è il regno del naturismo: si può girare nudi ovunque (tranne che nel villaggio). Port-Cros, così chiamata per il suo porticciolo a forma di croce, è molto selvaggia, ma ha pure un patrimonio architettonico interessantissimo. Fu amata da grandi intellettuali, come Malraux, Valéry, Gide, e si può girare solo a piedi (neppure le bici sono ammesse). Da non perdere le splendide le baie sabbiose di Plage du Sud, Plage de la Palud e Port Man. Le acque turchesi e poco profonde di Porquerolles sono rinomate in tutto il mondo e l’isola offre ben trenta chilometri di costa da esplorare. Le spiagge più belle, nascoste in scenografiche baiette ricoperte da un’esuberante vegetazione, si concentrano nella parte settentrionale, ai margini del villaggio e sono perciò ben protette dai venti del quadrante meridionale. A sud invece il litorale è roccioso, con alte falesie a strapiombo sul mare. La Plage Notre-Dame è un’ampia mezzaluna di sabbia candida bordata da un bosco di pini e querce. Ben ridossata dai venti occidentali e meridionali, la Plage Alycastre è di sabbia e ciottoli e si trova in una piccola insenatura dominata da un forte. È perfetta per fare immersioni subacquee. La Plage de la Courtade è la più vicina al porto di Porquerolles ed è adatta a famiglie con bambini, grazie alle acque che digradano dolcemente. L’abbagliante Plage d’Argent, ad ovest del villaggio, è composta da sabbia di quarzo bianco e le sue acque restano poco profonde fino a quattrocento metri dalla riva. È anche l’unico arenile attrezzato dell’isola, con bagnini e noleggio di ombrelloni e lettini. La spiaggia della Calanque l’Oustaou de Diou si trova invece sulla costa sudorientale, circondata da uno straordinario paesaggio di alte falesie. La Plage de la Galère, piccola, defilata e composta di ciottoli, è vicina all’isolotto Le Gros Sarranier ed è uno degli approdi preferiti dai diportisti.

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