Itinerari in barca

Piccole Antille: le Isole Sopravento (Winward Islands) in Catamarano

Reef “spumeggianti”, vulcani, cascate e aromi di spezie.


L’arcipelago delle Sopravento è un “filo di perle” tropicali che s’incurva leggermente per disegnare l’arco meridionale delle Piccole Antille, all’estremità orientale del Mar dei Caraibi. Le isole principali, da nord a sud, includono: Dominica, Martinica, St. Lucia, Barbados, Saint Vincent con le Grenadine e infine Grenada.

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Come destinazione velistica sono davvero un playground eccellente: i brevi passaggi tra le isole permettono la navigazione a vista e gli “effervescenti” alisei orientali, che soffiano costantemente, regalano grandi emozioni.

L’anglofona Dominica – vulcanica, selvaggia e ricoperta da una densa foresta pluviale – promette di stupire, perché è l’isola caraibica “non caraibica”. Qui troveremo poche spiagge, pochissimi resort, zero turismo di massa. In compenso, saremo avvolti da scenari maestosi: vulcani ricoperti di giungla, fonti termali, cascate che si tuffano in laghetti smeraldini. Scenari degni del film Laguna Blu! Il mondo sottomarino rispecchia questa unicità. Ci potremo immergere (o fare snorkeling) a Champagne Reef, nelle acque gorgoglianti che zampillano dalle sorgenti calde sul fondo dell’oceano, fra le nere formazioni rocciose e i giardini corallini che esplodono dei viola, rosa, gialli, rossi, verdi e blu di spugne, coralli e pesci tropicali. Un mix molto interessante per viaggiatori curiosi ed eco-avventurieri affamati di esperienze autentiche al di là dell’ozio in spiaggia.

Dipartimento Francese d’Oltremare, la Martinica è la più grande delle Windward Islands ed è conosciuta come il “Fiore dei Caraibi” per i suoi giardini lussureggianti, dove sbocciano migliaia di specie di fiori esotici. È un’intrigante cocktail di cultura francese e caraibica sullo sfondo di foreste pluviali, bananeti, piantagioni di canna da zucchero, fiumi, cascate e verdi alture, dominate dal Mont Pelée. Inoltre offre molti servizi per i velisti. L’ampio porto turistico di Le Marin ospita la più nutrita flotta charter delle Sopravento, negozi di forniture nautiche, ristoranti trendy, night club. Non c’è niente di meglio che scendere a terra la mattina presto per sedersi al dehor di una panetteria francese, mentre si sorseggia una tazza di café au lait gustando un croissant caldo e fragrante! La parte settentrionale dell’isola è vulcanica, ricoperta da vegetazione selvaggia e orlata da calette di sabbia nera. La costa meridionale è un po’ più arida e attrae per le sue interminabili spiagge di “zucchero al velo”. Come quelle della penisola di Sainte-Anne: quasi ventidue chilometri di sabbie bianche e acque turchesi. La Savane des Pétrifications, invece, è un vero deserto nel cuore del paesaggio tropicale, da scoprire con gli scarponcini da trekking ai piedi. Fort-de-France, la capitale, è anche la città più grande delle Antille francesi, con eleganti edifici ottocenteschi e case caraibiche dai toni sorbetto.

Veleggiando a sud verso Saint Lucia, si avvistano due “coni” rigogliosi: sono i Pitons, antichi vulcani ormai spenti, oggi patrimonio Unesco. Come torreggianti guglie di roccia, s’innalzano bruscamente dall’acqua per circa trecento metri, creando una cornice suggestiva per dare alla fonda. La vicina città di Soufrière è un patchwork di cottage colorati e palazzi coloniali con elaborati colonnati. Sorge nella caldera di un vulcano dormiente, la Qualibou Depression, immersa fra piantagioni di cacao. Da qui vale la pena anche allungarsi fino a Sulphur Springs, dove l’attività geotermale ha creato una piscina d’acqua minerale calda e polle di fango dove poter fare benefici impacchi d’argilla. Si può poi ancorare al Pigeon Island National Park, un vicino isolotto con spiagge favolose e rovine di costruzioni militari, oppure fare rotta verso l’interminabile Reduit Beach. Anse Chastanet, riparata da alte scogliere, è uno dei migliori siti di snorkeling dell’isola, mentre Anse Mamin, sullo sfondo della fitta foresta tropicale, regala pace e tranquillità.

Giustamente famosa per le sue spiagge spettacolari, Barbados offre un po’ di tutto: da una vivace nightlife a lussureggianti giardini, da una capitale, Bridgetown, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, al surf strepitoso sulla solitaria costa orientale. Bridgetown è stato il porto più redditizio della Gran Bretagna per quasi tre secoli (grazie alle piantagioni di canna da zucchero) e l’impianto urbanistico originale della città, progettato nel 1657, è cambiato appena. Fa effetto approdare al Careenage (l’antico bacino di carenaggio), fra i ponti e il boardwalk che corre lungo un fiume costellato di barche a vela e catamarani. Sull’altra sponda, vivaci strade di epoca coloniale sono fiancheggiate da duty-free color pastello, e si passeggia fra bancarelle di frutta e souvenir.

Gli appassionati della saga cinematografica “Pirati dei Caraibi” riconosceranno alcune location di Saint Vincent e delle trentadue Grenadine, che compongono una delle nazioni anglofone delle Antille. Scoprirete che sono perfette per fare “island hopping” anche per lunghissimi periodi senza mai annoiarsi. Lo sanno bene gli aristocratici e le rock star che trascorrono l’inverno boreale a bordo dei loro yacht. Turismo esclusivo, spiagge di sabbia bianca, barriere coralline, paesaggi vulcanici, cascate, acqua turchese, porticcioli pieni di yacht e isole deserte: cosa desiderare di più? Se Mustique e Palm Island sono il buen retiro dei vip, Union Island e Bequia ospitano una vivace comunità di velisti e giramondo, mentre la celebre Spring Regatta accoglie barche da ogni parte del globo per fare festa e competere in scenari da favola.

A Grenada puoi davvero sentire nell’aria l’odore della noce moscata e della vaniglia. Non per niente si chiama l’Isola delle Spezie. La più meridionale delle Windwards ha una cinquantina di spiagge candide, diciotto cascate, tanti fiumi e un entroterra lussureggiante dove si producono dolci frutti esotici, spezie e un cacao di ottima qualità. Al di là delle sue bellezze naturalistiche, però, il fascino di Grenada (e delle altre due isole principali: Carriacou e Petit Martinique) risiede nella vibe rilassata e nella sua gente calorosa e vivace. Entrando nel porto di St. George (forse il più bello delle Antille) sarete stregati dal caleidoscopio di rossi, gialli e verdi delle casette che si riflettono nell’acqua cerulea. Lasciatevi cullare dalla melodia della risacca che lambisce la sabbia soffice di Grand Anse al tramonto, mentre sorseggiate un rum punch. Grenada non è fatta solo per essere vista: è fatta per essere annusata e assaporata fino all’ultima goccia.

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