Cartelli sulla spiaggia di St. Maarten
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Navigare ai Caraibi

Caleidoscopio culturale, geografico, culinario. Esplosione di vitalità travolgente. Melting pot di etnie.

I Caraibi, gioioso cocktail tropicale di ingredienti introvabili altrove, sono baciati dagli Alisei, che sospingeranno dolcemente le vostre vele alla scoperta di oltre settemila isole, di cui appena il dieci per cento abitate.

Sì, ci sono le iconiche spiagge paradisiache di “zucchero al velo”, bordate da palme sottili che le brezze oceaniche spettinano a volontà e leccate da acque che riescono a sprigionare più sfumature di giada e turchese di quante ne possa produrre Photoshop.

Però i Caraibi sono molto più di “sole, sabbia e relax”: i Caraibi sono i ritmi sincopati del calypso e le note ipnotiche del reggae, sono una rumba sensuale da ballare in spiaggia sotto le stelle. Sono un viaggio intrigante nella speziatissima cucina creola, oppure il fascino retro delle pastellose città coloniali, attraversate da stradine e vicoli dove il tempo sembra essersi fermato. I Caraibi sono l’allegria contagiosa del carnevale e l’esuberanza delle feste dove musica e danza riecheggiano lontane memorie di Mama Africa. Le piantagioni di canna da zucchero regalano i rum più buoni del mondo, i mercatini dei villaggi offrono una cornucopia di dolcissimi frutti esotici e ci si può inebriare fra le montagne profumate di zenzero, cannella, noce moscata.

La morfologia delle terre emerse fra Oceano Atlantico, Mar dei Caraibi e Golfo del Messico è varia e sempre sorprendente: nella stessa giornata potrete fare snorkeling sui colorati reef tropicali e di pomeriggio arrampicarvi sulle lussureggianti vette vulcaniche, immersi nella foresta pluviale, tra orchidee sanguigne e pappagalli.

Le isole dei Caraibi sono raggruppate in arcipelaghi, facenti parte di gruppi più vasti: le Grandi Antille (Cuba, Hispaniola, Giamaica e Porto Rico), le Piccole Antille (a est delle precedenti) e l’arcipelago delle Bahamas (Bahama e Turks and Caicos), totalmente piatte perché di origine corallina. Veleggiare tra un’isola e l’altra sarà come vagabondare fra pianeti di galassie diverse.

A Grenada, ad esempio, scoprirete una terra semplice e naïf, con villaggi variopinti, foreste, cascate: l’approdo ideale per proseguire poi verso le Grenadines, uno dei cruise ground preferiti dai velisti di tutto il mondo.

Aruba, perla delle Antille Olandesi, è perfetta per chi cerca candide spiagge bagnate da acque turchesi dove splende sempre il sole: insieme a Bonaire e Curaçao si trova infatti al di fuori della rotta degli uragani..

Le Isole Vergini Britanniche (o BVI, British Virgin Islands) evocano leggendarie gesta di pirati e soddisfano lo skipper più esigente, grazie alla consolidata cultura velistica, alle decine di marina e club nautici e alle regate più importanti dei Caraibi.

Le tradizioni spagnole si sono fuse a quelle americane per creare il fantastico medley culturale di Porto Rico, dove si possono surfare belle onde, rifugiarsi in baie deserte, visitare piantagioni di caffé o esplorare la città di Old San Juan, con le sue architetture color sorbetto e i cinquecenteschi forti difensivi.

Guadalupa, perla del Caribe francese, propone un ricco menù di spiagge dorate, candide e nere (regalo del vulcano La Soufrière). È meta privilegiata per gli ecoturisti, perché gran parte del territorio è protetto da riserve naturali e marine: un invito all’avventura, a fare canyoning, trekking ed escursioni a cavallo.

E che dire delle Bahamas? Un eden di sabbie rosa ed architetture georgiane.

Levate gli ormeggi: si parte!

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